In “bolla” all’oratorio per sfuggire al Coronavirus

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Con l’inizio di un nuovo periodo di restrizioni anti-Covid, 22 ragazzi di Varese, tra i 16 e i 18 anni, si sono organizzati per vivere insieme nell’oratorio di Biumo Inferiore, quartiere cittadino.

Un modo sicuro per sfuggire alle restrizioni sociali e ricercare una parvenza di quotidiana normalità, altrimenti impossibile, senza mettere a rischio se stessi e altre persone. Prima si sono sottoposti ad un tampone per evitare qualsiasi rischio, poi si sono “rinchiusi in questa bolla”, in cui mangiare, studiare, giocare e fare sport assieme.

Don Gabriele Colombo è il sacerdote responsabile di questo esperimento, che ha spiegato come l’idea fosse già stata posta a settembre scorso. Il progetto ha richiesto tempo per poter essere concretizzato, perché prima si sono dovute studiare attentamente le norme e poi richiedere le necessarie autorizzazioni. Il giovane sacerdote rivela come si siano “concentrati in particolare sull’allegato 8 dei Dpcm finora emessi, che si occupa delle politiche familiari e prevede la possibilità di effettuare attività ludico-ricreative e di educazione non formale, ovviamente nel rispetto delle norme anti contagio”.

Per superare le varie fasi burocratiche che sono passate attraverso la Prefettura prima e poi al Comitato tecnico-scientifico è occorsa perseveranza e costanza. Ma Don Colombo ha preso l’idea dei ragazzi e ne ha supportato la realizzazione, soprattutto vedendo la loro voglia di reagire in modo concreto e responsabile a questa difficile situazione.

Il 19 febbraio è infine arrivata l’autorizzazione e dal 7 marzo sono entrati nella “bolla oratorio”, da cui sono usciti solo ieri 28 marzo, per riunirsi alle proprie famiglie e partecipare in comunità alla Domenica delle Palme. Don Colombo ha definito questa una ” bella esperienza per tutti, basata non solo sulla socialità, ma sulla fraternità, ovvero sulla capacità di prendersi cura l’uno dell’altro e degli ambienti comuni”.

Per i ragazzi è stato certo un periodo piacevole, ma non si è trattata di una vacanza. Hanno infatti seguito la Dad e si sono dedicati anche alle attività sportive permesse nell’oratorio, inoltre la sera erano gli stessi ragazzi ad occuparsi della cucina. Si sono anche organizzati turni per occuparsi della pulizia e della lavanderia, nessuno escluso. Il tutto sempre in contatto telematico con le famiglie, informate del progredire del progetto e del modo in cui i ragazzi trascorrevano il proprio tempo.

Una bellissima idea quindi, che Don Gabriele Colombo spera magari di poter replicare anche in altri contesti, o che possa essere d’esempio per altri.

Autore: Redazione