Santa Caterina di Svezia

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Caterina, alla nascita Katarina Ulfsdotter, nacque nel 1331, secondogenita degli otto figli di santa Brigida di Svezia. Divenne in seguito santa Caterina di Svezia.

In giovane età, contro il suo volere, sposò con il nobile Edgar von Kyren e di comune accordo con lo sposo fece voto di castità.

Mentre si trovava a Roma con la madre, per la celebrazione dell’Anno Santo, ebbe la notizia della morte del marito. Da quell’istante si prodigò con totale dedizione all’intensa attività religiosa che la madre, Brigida di Svezia, aveva creato a Vadstena.

Brigida di Svezia aveva creato una comunità di tipo monastico, per accogliere in conventi di clausura separati uomini e donne che seguivano la regola di vita religiosa suggerita dal modello di San Bernardo di Chiaravalle.

Intraprese lunghi pellegrinaggi a piedi con la madre, non privi di pericoli dai quali le due sante, secondo la tradizione, si sarebbero salvate grazie ad un intervento miracoloso.

Caterina, dopo la morte di Brigida, avvenuta il 23 luglio 1373, nel 1375 fece ingresso nel monastero di Vadstena, dove venne eletta badessa nel 1380.

Trovandosi a Roma per il processo di canonizzazione della madre, secondo i testi leggendari salvò miracolosamente la città dalla piena del Tevere. L’evento miracoloso è rappresentato in un dipinto custodito nella cappella dedicata alla santa a piazza Farnese a Roma.

Santa Caterina di Svezia, fu una religiosa svedese dell’Ordine del Santissimo Salvatore.  Papa Innocenzo VIII nel 1484 la proclamò santa.

Autore: Franco Collodet

Sociologo e scrittore. Studi specialistici in Scienze Storico-Antropologiche delle Religioni. Master presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Esperto dei cammini religiosi in Europa e in Medio Oriente.