Chiesa di San Pietro in Montorio a Roma

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La bellezza della Chiesa di San Pietro in Montorio viene espressa nei capolavori al suo interno di eminenti artisti e soprattutto nel tempietto del Bramante.

Situata nel centro storico di Roma sul colle del Gianicolo, è affidata all’ordine dei Frati Minori, i Francescani, e rappresenta la sede del titolo cardinalizio di San Pietro in Montorio, eretto da Papa Sisto V nel 1587.

Alcuni documenti della prima metà del IX secolo riportano che nel sito, dove si narra che fu crocefisso San Pietro, esisteva un monastero dei Benedettini passato in seguito ai Celestini, poi agli Ambrosiani e alle monache cistercense.

Nel 1472 Papa Sisto IV Della Rovere assegno questi edifici fatiscenti alla congregazione francescana del monaco portoghese Amedeo Da Silva, il quale fece demolire in poco tempo la vecchia chiesa, costruendone una nuova, ampliando e restaurando anche il convento.

Per via della sua posizione esposta nel centro romano, la Chiesa subì gravi danneggiamenti causati dall’invasione dell’esercito dei Napoleone III intervenuti per soffocare la Seconda Repubblica Romana.

Durante questi attacchi, i soldati romani per difendere il Gianicolo utilizzarono la chiesa come ospedale che fu chiamata dalla popolazione romana “San Pietro in mortorio”.

Nel 1876 lo Stato Italiano cedette tutto il comprensorio del convento alla Spagna che ancora oggi gli appartiene, facendolo diventare sede Reale della Accademia di Spagna di Roma.

La struttura è costituita da numerose cappelle molto caratteristiche nel loro insieme poiché contengono capolavori di vari artisti risalenti al XVI e XVII secolo.

Nel lato destro la prima cappella contiene la Flagellazione e la Trasfigurazione di Sebastiano Luciani, detto in tarda età Sebastiano del Piombo, mentre la seconda ha un affresco del Pomarancio, altri della scuola del Pinturicchio e una scultura di Baldassare Peruzzi rappresentante la figura della Sibilla.

Nella cappella denominata del Monte e in quella che la precede si possono ammirare dei dipinti del Vasari mentre la seconda sulla sinistra del Raimondi fu progettata dal Bernini.

Sull’altare maggiore al posto dell’attuale copia della Crocefissione di San Pietro di Guido Reni, era collocata la Trasfigurazione di Raffaello fino a quando nel 1797 fu sottratta dai francesi che però la restituirono molti anni dopo alla Pinacoteca Vaticana.

Il tempietto realizzato dal Bramante nei primi anni del XVI secoli, collocato nel primo cortile viene considerato dalla critica come uno degli esempi più celebrativi e maestosi dell’architettura rinascimentale.

Esso rappresenta un monumento celebrativo di piccole dimensioni dedicato al martirio di San Pietro.

Oltre alla Chiesa, ai piedi del Gianicolo sono presenti altri edifici appartenenti allo Stato spagnolo, il quale commissionò uno scultore nazionale per realizzare nel 1957 le stazioni in terracotta della Via Crucis che attualmente sono visibili nella rampa denominata Via S. Pietro in Montorio.

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Se volete sapere di più sul Tempio del Bramante: 

Il Tempietto di San Pietro in Montorio del Bramante